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Tornano ad accendersi i riflettori sui disagi psichiatrici, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale.
A maggior ragione quest’anno, in cui ricorre il 40° anniversario della legge Basaglia che ha riformando il sistema sanitario psichiatrico italiano con la chiusura dei manicomi.
“In Italia i disturbi mentali coinvolgono 1/3 della popolazione ossia circa 17 milioni di persone. Numeri impressionanti, a cui si devono aggiungere tutti coloro che, malgrado una importante sofferenza psichica, non raggiungono i criteri per rientrare in una diagnosi” spiega la dott.ssa Donatella Arduini, psicologa di Colle Cesarano.
“La sofferenza mentale non deve essere considerata solo un aspetto medico, ma è strettamente connessa agli aspetti economici, culturali e lavorativi dell’ambiente in cui si vive; – specifica l’esperta – ad esempio basti pensare che la depressione, in qualsiasi popolazione venga presa in esame, colpisce maggiormente i gruppi dal reddito inferiore, così come la schizofrenia, la quale ha un rischio di svilupparsi 8 volte maggiore rispetto a persone afferenti ad uno status socio economico più elevato. Di fondamentale importanza risulta quindi essere l’attenzione verso il periodo dell’adolescenza: 1 adolescente su 6 soffre di disturbi mentali ed il suicidio è la terza causa di morte.”
Prevenzione e promozione delle cure per la salute mentale sono, dunque, fondamentali come interventi tesi a ridurre la sofferenza in età adulta e non solo.
“Il 50% di tutte le malattie mentali ha come età di esordio i 14 anni, – spiega la dott.ssa Donatella Arduini – ma la maggior parte di queste non viene trattata né tantomeno diagnosticata. Sviluppare un’attenzione verso la salute mentale significa anche e soprattutto promuovere comportamenti e stili di vita orientati alla salute psichica, prevenire ed individuare le aree di disagio ed intervenire tempestivamente. Occuparsi di salute mentale significa anche lottare contro il muro dello stigma che porta ad etichettare il malato come matto trattandolo da paziente di serie B, rendendo così più difficile l’accesso tempestivo alle cure” conclude l’esperta.

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Gruppo, condivisione, integrazione e socializzazione.
Si potrebbe riassumere così l’estate 2018 di Colle Cesarano.
Durante questi mesi  appena trascorri, gli ospiti di Colle Cesarano hanno potuto vivere importanti momenti riabilitativi che hanno favorito la dimensione del gruppo, al contrasto della solitudine e dell’isolamento che spesso accompagna le persone che soffrono di disagi mentali.
“Durante il periodo estivo il nostro impegno come equipe sanitaria è stato quello di sostenere le persone affinché potessero comprendere che non ci si può abbandonare alla solitudine. Ecco perché abbiamo studiamo numerosi progetti abbattere il senso di isolamento e il vissuto di abbandono che vengono percepiti in modo molto intenso soprattutto in estate, e durante le festività, periodi durante i quali in alcuni pazienti si notano riacutizzazioni della sintomatologia psichiatrica” spiega la dott.ssa Francesca Nardi, psicologa di Colle Cesarano.
“Il progetto vacanze è stato quello su cui si è lavorato di più” specifica l’esperta.
Un momento di normalità attraverso dei gesti quotidiani che permette al paziente di fronteggiare la separazione dalla famiglia allontanando angosce e ansie immaginarie, favorendo pertanto la crescita e la consapevolezza delle proprie abilità e risorse è stato, infatti, il senso dei soggiorni estivi che gli ospiti di Colle Cesarano hanno vissuto, in diversi momenti, a Gubbio, Orvieto e Tarquinia.
“Il percorso risocializzante -riabilitativo  insito nelle vacanze è mediato e favorito da un team composto da professionisti della salute mentale: nel post vacanze c’è una rielaborazione dell’ esperienza vissuta che diventa anch’essa un momento importante di condivisione tra i membri del gruppo volto a sviluppare un senso di appartenenza “ specifica la dottoressa Nardi.
Tra le attività svolte presso la Struttura di Colle Cesarano durante questi mesi estivi invece ci sono stati:
– una cocomerata, un modo diverso di stare insieme nell’organizzazione di una giornata in compagnia, collaborando per la buona riuscita dell’ evento.
– tornei settimanali tra i quali ping-pong, triatlhon, briscola, scopa, quizzone volti a organizzare le capacità cognitive, di collaborazione e attenzione, incrementando le capacità relazionali e comunicative
– un concerto a conclusione del laboratorio “Emozioni in Musica” che ha visto cantare e suonare gli ospiti, allestito presso il parco di Colle Cesarano con la partecipazione dei familiari e di alcuni dei CSM territoriali;
La partecipazione degli ospiti a questo tipo di progetti riabilitativi favorisce una responsabilizzazione e il recupero di differenti livelli di autonomia all ‘interno di un contesto protetto che sta alla base delle residenze psichiatriche , dove il gruppo diventa lo strumento di elaborazione e integrazione. ”osserva sempre la dott.ssa Nardi.
“Il clima affettivo e i processi gruppali nelle attività sono rivolti alla condivisione emotiva, allo scambio e al confronto di esperienze; questo permette di coinvolgere i pazienti nel proprio progetto di cura” conclude.

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Il calcio come un efficace strumento di integrazione sociale che aiuta a combattere ogni discriminazione e pregiudizio, attraverso la sua funzione sociale, educativa, culturale e ricreativa.
Questo il senso della manifestazione sportiva UN GOAL PER L’INCLUSIONE, organizzata dalla Struttura Residenziale Terapeutico Riabilitativa Villa Costanza, in collaborazione con i gruppi sportivi del DSM Asl Roma 6, che si terrà presso il Civico Zero Resort (Marina Velca – Tarquinia – VT)  dal 7 al 10 settembre prossimi.
Sarà un torneo di calcio a 5, dedicato agli utenti (con i loro familiari) e agli operatori delle strutture terapeutico-riabilitative e dei servizi territoriali.
Vi aspettiamo tutti per assistere e per tifare!

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Martedì 17 luglio prossimo, alle 18,00 presso il Parco di Colle Cesarano è in programma “Colle Cesarano in concerto”, momento conclusivo del laboratorio riabilitativo “Emozioni in musica” che i pazienti hanno seguito in questi mesi.
Il laboratorio è stato un viaggio tra le melodie che le sette note hanno nel tempo saputo regalare all’essere umano… I pazienti coinvolti hanno potuto così rivivere ricordi, coltivare passioni, ma soprattutto esprimere se stessi.
Con il canto, o anche solo l’ascolto, di canzoni o suoni, i pazienti di Colle Cesarano sono riusciti  a “sentire” le proprie emozioni… gioia, dolore, allegria, tristezza… Cosa estremamente importante per chi soffre di patologie psichiatriche, poiché spesso ha difficoltà a riconoscere gli stati emotivi interni.
Non c’è antagonismo, non c’è competizione, non ci sono giudizi per le “improvvisazioni spontanee” che gli ospiti di Colle Cesarano sono stati chiamati a fare, durante gli incontri proposti settimanalmente.
Attraverso il canto libero, i pazienti si sono messi in gioco veramente, motivati dalla volontà di esprimere la propria gioia o il proprio dolore; attraverso la scelta di una canzone  hanno lasciato andare emozioni represse che aspettavano di essere liberate.
Il fatto di concludere questo percorso riabilitativo con un vero e proprio concerto per questi pazienti è un’occasione unica. Ogni brano interpretato dai ragazzi che si esibiranno durante il concerto riesce ad esprimere e ad ascoltare il vissuto di ognuno di loro e, anche l’applauso che il pubblico presente vorrà regalargli, rappresenta un invito a proseguire nella musica come nella vita.
“Un traguardo importante per chi si sta impegnando a superare le proprie difficoltà e i propri limiti o cerca con tutte le forze di recuperare il tempo perduto, trovando in questo evento l’occasione per dimostrarlo” spiega il dott. Moreno Marchiafava, psichiatra di Colle Cesarano, che si è occupato di organizzare l’esibizione e che la sera del 17 salirà sul paco con i ragazzi di Colle Cesarano con la sua “Shingle Band”.
Una collaborazione alternativa che dimostra come la musica possa cancellare le barriere e lo stigma della malattia.

vacanza

31 ospiti di Colle Cesarano, accompagnati da 6 operatori tra tecnici di psicologia e infermieri, sono in partenza per un soggiorno estivo in Umbria.

4 giorni (sino a venerdì 28 giugno prossimo) da trascorrere nella Country House Villa Pascolo, a Costacciaro (Pg).
Preparare la valigia, mettersi in viaggio, raggiungere una meta di vacanza, fare un tuffo in piscina o una passeggiata nella natura…
Tutti gesti “normali” che molte famiglie stanno compiendo in questi giorni d’estate, ma che normali non sono per ragazzi e ragazze che, a causa della malattia, sono spesso dimenticati dai famigliari, considerati un peso e limitati nelle proprie azioni.
Ma che, invece, grazie all’equipe sanitaria di Colle Cesarano possono concedersi il “diritto” alla vacanza.
“Per il raggiungimento della piena autonomia ed integrazione sociale della persona i soggiorni estivi rappresentano un’importante strumento di arricchimento dell’ospite stesso, un’occasione di scambio che permette di vivere un’esperienza ricreativa al’ interno di un gruppo in un contesto di vacanza”– spiega la dottoressa Mariluce Carlucci, psicologa di Colle Cesarano– “Una prospettiva per gli operatori di vedere gli ospiti fuori dalle comunità, inseriti nella quotidianità, nelle relazioni con l’altro che non è l’operatore o il familiare. Il soggiorno permette loro di rivedersi e sentirsi nuovamente parte della società immersi in un luogo di relax e di vacanza” prosegue la dottoressa.
La vacanza offre al paziente di uno spazio individuale/di gruppo esterno e pur protetto, dove ‘giocare’ e modulare la relazione con l’operatore e gli altri ospiti della comunità per provare a rispondere ad alcuni bisogni: quello di sperimentarsi, di proporre contenuti personali (emozioni, vissuti, aspettative, ansie e paure…), di ‘affrancarsi’ per qualche momento dalla fatica della convivenza con gli altri, di introdurre spunti di autonomia o, al contrario, di concedersi uno spazio di condivisione con gli altri ospiti in un contesto “diverso” dalla comunità terapeutica.
Un’esperienza positiva di condivisione come può essere un soggiorno estivo riesce poi a promuovere e migliorare le relazioni interpersonali tra gli ospiti della comunità, fornendo loro la possibilità di condividere esperienze, informazioni culturali, emozioni, attività di gruppo. Ma anche favorire l’autonomia personale del singolo, il senso di appartenenza ad un gruppo, imparare a gestire il tempo e gli spazi in un contesto “altro” rispetto a quello della comunità.

triathlon

Favorire indipendenza, benessere e reinserimento sociale e lavorativo dei pazienti con psicosi, assicurare l’accesso e la continuità delle cure, ridurre i rilevanti costi socio-sanitari di una malattia che oggi deve essere considerata curabile, contro lo stigma che accompagna ancora chi soffre di disturbi mentali.

Sono gli obiettivi del progetto “TRIATHLON – Indipendenza, Benessere, Integrazione nella Psicosi” al quale hanno partecipato anche alcuni dei pazienti di Colle Cesarano.

Il progetto è promosso da Janssen, in collaborazione con le tre principali Società scientifiche in Psichiatria, Società Italiana di Psichiatria (SIP), Società Italiana di Psichiatria Biologica (SIPB), Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia (SINPF), Fondazione Progetto ITACA e ONDA (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna). Si tratta di un programma innovativo per promuovere il recupero ed il reinserimento dei pazienti attraverso un approccio integrato, basato sul coinvolgimento di tutte le figure chiave dell’assistenza, lungo tre dimensioni fondamentali: la dimensione clinica, la dimensione organizzativa e quella sociale.

Inaugurato la scorsa settimana a Monterotondo (Rm), il percorso coinvolgerà nell’arco di 18 mesi più di 3.000 specialisti e operatori sanitari di 36 Dipartimenti di Salute Mentale. 
Per la prima volta, la disciplina del Triathlon viene proposta come nuovo approccio per il benessere delle persone con psicosi: un programma di attività con i Dipartimenti di Salute Mentale che guideranno i pazienti fino a culminare nel Primo campionato di Triathlon a squadre della salute mentale.

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Con la stagione estiva si torna a puntare i riflettori sul tema della forma fisica.
Se secondo una recente analisi Coldiretti quasi la metà degli italiani (45,9 %) fallisce la prova costume per sovrappeso o addirittura obesità, non va sottovalutato che uno dei gruppi di popolazione a maggior rischio di eccesso di peso sono le persone con patologie legate alla salute mentale.

Numerosi studi hanno, infatti, evidenziato come nei pazienti psichiatrici si rilevi un tasso di mortalità legato al sovrappeso da due a tre volte maggiore rispetto alla popolazione generale.
Inoltre, per le persone che soffrono di disturbi mentali c’è un tasso di prevalenza molto più elevato di malattie croniche (ad es. patologie cardiovascolari, diabete, obesità) e di fattori di rischio ad essi correlati (ipertensione, ipercolesterolomia, sovrappeso).

“Tale quadro può essere messo in relazione a molte variabili: stili di vita scorretti, effetti metabolici della terapia psicofarmacologica, scarsa attenzione riguardo alla salute fisica“ spiega il dott. Giorgio Caponera, psicoterapeuta e tecnico di psicologia di Colle Cesarano.

A Colle Cesarano, il tema del benessere fisico non conosce stagionalità ed è al centro di uno specifico progetto riabilitativo proposto agli ospiti.

“Abbiamo studiato il PROGETTO BENESSERE nel tentativo di migliorare la qualità della vita dei partecipanti attraverso un corretto stile di vita che riguarda in modo particolare l’alimentazione e l’esercizio fisico” spiega il dott. Caponera.
“Ciò significa: educare ad una sana alimentazione; promuovere sani stili di vita; informare sulle conseguenze metaboliche della terapia farmacologica; fornire ai pazienti attività motorie regolari” specifica l’esperto.

Il progetto si articola in un incontro teorico a cadenza settimanale durante il quale i pazienti, con l’aiuto degli operatori, si dedicano alla misurazione del peso, a una discussione in gruppo sui temi principali di una corretta alimentazione – come la “piramide alimentare” o le patologie connesse al sovrappeso– e  a stilare un diario alimentare per monitorare i progressi di ciascun paziente e registrare tutti i cibi e le bevande consumate.
Colle Cesarano offre poi numerose possibilità per le attività fisiche, parte fondamentale del progetto.
“I nostri ospiti svolgono regolarmente attività come il nuoto, il calcetto o gli esercizi in palestra. Con la bella stagione, poi, prediligiamo organizzare per i nostri pazienti  camminate nel parco o nell’uliveto di Colle Cesarano, un modo per stare all’aria aperta e in compagnia e non sentire la fatica dell’esercizio fisico.” Conclude Caponera.

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“Insieme per caso” è il gruppo dei ragazzi ospiti della Struttura Residenziale Terapeutico Riabilitativa Villa Maddalena con sede a Castel Madama.
Gianluca, Giorgio, Fabrizio, Giampiero, Eligio, Jagath, Luca, Giuliano, Massimo, Florindo Pierluigi, Marco, Fabio, Michele; 14 giovani affetti da problemi di salute mentale, che durante il soggiorno a Villa Maddalena, sono riusciti a trovare momenti di condivisione e di crescita emotiva ed esperienziale.
Gli ospiti di Colle Cesarano, la prossima settimana, avranno l’occasione di incontrare questi ragazzi, assistendo alla loro rappresentazione teatrale “SOGNIAMO. Giorno e notte.” che andrà in scena venerdì 25 maggio ore 17.30 teatro comunale Castel Madama con la collaborazione della compagnia teatrale “Quelli che… continuano” e il coordinamento della dottoressa Tiziana Fidani.
Uno spettacolo che approfondisce il tema del sogno inteso come esperienza notturna, ma anche come desiderio passato e futuro, ad ingresso gratuito e aperto a tutti.
Per i nostri pazienti sarà un importante momento di condivisione perché avranno l’occasione di confrontarsi con persone che hanno storie e vissuti travagliati simili ai loro e di cogliere da loro un messaggio di speranza e ottimismo: saper andare oltre le difficoltà e la malattia e portare a termine un progetto per sentirsi realizzati, non tanto sul palcoscenico, quando nella vita.

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I nostri ospiti in questi giorni sono impegnati a tifare la nazionale italiana alla Dream World Cup 2018 (in programma sino a mercoledì 16 al Palazzetto di viale Tiziano a Roma), la II^ edizione del campionato del mondo di futsal per pazienti psichiatrici.
Un evento di valore sportivo, civile e sociale con nove nazioni protagoniste e oltre 140 pazienti psichiatrici per promuovere il calcio come strumento di riabilitazione psichiatrica.
Sono oltre 200 le organizzazioni coinvolte tra associazioni sportive, strutture sanitarie e centri di salute mentale di tutto il mondo.
La manifestazione è organizzata con il contributo della FIGC e con il patrocinio del CONI, del Comune di Roma e delle Ambasciate di Giappone, Cile e Argentina.
Si tratta della seconda edizione del Mondiale, che fa seguito a quella organizzata nel 2016 in Giappone e che viene ospitata dall’Italia nel quarantesimo anniversario della Legge Basaglia.

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Compie 40 anni la Legge Basaglia.
Franco Basaglia, psichiatra e neurologo, ha osato vedere oltre lo stigma del disturbo psichiatrico, ponendo al centro delle sue azioni il malato e non la malattia e riformando così il sistema sanitario psichiatrico italiano.
A Colle Cesarano cerchiamo ogni giorno di portare avanti la sua preziosa eredità, dedicandoci ai nostri ospiti con cura e professionalità.
Il nostro sforzo si focalizza sul tentativo di modificare una mentalità medicalizzata della gestione del paziente psichiatrico, passando da un approccio sanitario ad un approccio terapeutico e aprendo così la struttura a numerose iniziative di riabilitazione.

Il paziente a Colle Cesarano non è un malato da curare, ma  una persona da recuperare che sta al centro di un ampio sistema coordinato.

Ciò significa una poliedricità di approcci integrati che rivolge l’attenzione agli aspetti psicologici, sociali e familiari dell’individuo, fra loro interagenti e in grado di influenzare l’evoluzione della malattia.

Si tratta “di un modello dove l’aspetto medico più stigmatizzante è minore rispetto agli aspetti sociali, riabilitativi,  psicoeducativi”, precisa la dott.ssa Giovanna Raimondo, responsabile medico Sanitario dell’Area Psichiatria di Colle Cesarano. Numerose sono le figure professionali che operano al centro: tecnici di psicologia e della riabilitazione, psicologi, psichiatri, medici, infermieri, operatori socio sanitari che vivono la struttura in maniera completamente diversa: “il camice che normalmente è il simbolo della malattia, dell’ospedale, della cura, viene portato soltanto nel reparto di acuti, dove l’assistenza medica è comunque alta. E questo ha cambiato moltissimo anche la sensazione del paziente nel sentirsi trattato non come un malato”, aggiunge la dott.ssa Daniela Ruggiero, responsabile di tutte le attività di psicologia e di riabilitazione di Colle Cesarano. Nel concreto, gli ospiti delle varie strutture Residenziali Psichiatriche del Centro di Tivoli – caratterizzati da uno status psicopatologico consolidato, a volte con una lunga storia di istituzionalizzazione alle spalle, da un vissuto di perdita dei legami affettivi, dei rapporti sociali e delle relazioni interpersonali– seguono interventi riabilitativi appropriati, personalizzati e contestualizzato all’interno di una rete di servizi che determina un miglioramento della qualità di vita e offre l’opportunità di neutralizzare o rallentare il processo di cronicizzazione.

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