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Si è conclusa con successo la III edizione del concorso di pittura “Pazzi per l’arte”, dedicato a tutti gli ospiti di Colle Cesarano.
In questi mesi l’iniziativa ha coinvolto i pazienti di tutte le strutture nell’elaborazione di quadri e opere d’arte, impiegando le diverse tecniche di pittura.
Tema per questa edizione 2019 è stato “la città”, luogo dove le persone vivono tante emozioni, positive e negative, luogo spesso fonte di ansie, paure e smarrimenti.
Capita che per le vie di una metropoli la persona sperimenti la solitudini e la rabbia, sentimenti che possono sfociare in comportamenti malsani oppure in psicopatologie anche gravi.
“Nel raffigurare la città, gli ospiti hanno cercato un’ emozione che appartiene solo a loro – spiega il dott. Paolo Squillante, responsabile dell’iniziativa- Il concorso di pittura ha aiutato i nostri ospiti a confrontarsi con tutte quelle emozioni che sono difficilmente raggiungibili a parole” prosegue Squillante.
Il concorso si concluso con la premiazione (martedì 16 aprile) delle opere nella Sala Convegni di Colle Cesarano.
“La premiazione è stato un momento di condivisione, importante per tutti coloro che hanno difficoltà a condividere e a stare insieme. Non a caso è un percorso che attraversa tutte le strutture di Colle Cesarano” commenta Squillante

Ecco i premiati:
Prima classificata: Cardoselli Cinzia
Secondo classificato: De Petris Maurizio
Terzo classificato: gruppo degli ospiti della Struttura A1

Depressione, disturbi d’ansia e del sonno, e ancora patologie mentali legate alla violenza o alla discriminazione di genere. L’universo femminile è il più esposto a disagi psichici.

“Ciò avviene soprattutto in alcuni delicati passaggi della vita della donna, quali gravidanza, puerperio e menopausa – spiega la dott.ssa Cristina Gilormo dell’equipe sanitaria della Struttura per Trattamenti Psichiatrici Intensivi Territoriali di Colle Cesarano- inoltre, i molteplici ruoli che oggi le donne ricoprono nel contesto sociale le espongono a un rischio più alto della media di soffrire di patologia mentale – prosegue l’esperta – C’è da aggiungere, poi, che i disagi legati alla salute mentale coinvolgono la donna non solo come paziente. Infatti, in virtù del suo ruolo svolto all’interno della società e in particolare della famiglia, la donna è anche caregiver, in prima linea nell’assistere i familiari con un carico di straordinaria fatica (non solo fisica) quando si tratta di persone care affette da malattia psichica – specifica la dottoressa – Non va poi trascurato il discorso legato alla discriminazione sessuale, che a sua volta può provocare problemi per le difficili condizioni di lavoro. Un estremo, ma purtroppo molto comune, esempio di disuguaglianza di genere è la violenza sessuale e domestica, che contribuisce all’elevata prevalenza di malattie psichiche tra le donne. Rispetto a quello maschile, infatti, il sesso femminile è molto più vulnerabile, soprattutto rispetto ad alcune patologie: ansia, depressione, effetti della violenza sessuale e domestica, uso di sostanze stupefacenti.” Spiega la Gilormo.
La promozione della salute di genere diventa allora fondamentale.

“È quanto mai essenziale promuovere un’indagine a tappeto per monitorare la situazione Paese per Paese rispetto a questi fattori socioculturali, economici, legali e ambientali che incidono sulla salute mentale delle donne – dichiara – È necessario costruire un modello, basato sulle differenze di genere, dei bisogni sanitari, in modo da poter poi analizzare i determinanti critici della salute mentale femminile, con l’obiettivo di migliorare e promuovere la salute delle donne. Devono essere individuati i fattori di rischio e, dove possibile, deve essere fatta una chiara distinzione tra le opportunità disponibili per intraprendere azioni specifiche e mirate sull’individuo e quelle che invece si rivolgono a un target più ampio.” Conclude l’esperta.

In programma per martedì prossimo una Festa di Carnevale dedicata a tutti gli ospiti di Colle Cesarano.
Un’occasione per condividere spensieratezza, liberare la fantasia e catturare un po’ di felicità, grazie a musica dal vivo, balli di gruppo e maschere.
Un modo diverso per i nostri pazienti per integrarsi, migliorare la capacità di socializzazione e dare sfogo a espressività e creatività.
L’appuntamento è alle 15.30, presso la sala convegni della Struttura.

Al via la terza edizione del concorso “Pazzi per l’arte”!

Anche quest’anno tutti gli ospiti di Colle Cesarano sono chiamati a sperimentarsi e a mettersi in gioco con pennelli e colori.
La pittura, e l’arte in generale, permettono alle persone di esprimere con colori, forme, linee e tratti, tutto ciò che il ragionamento logico o le parole non riescono a raccontare.

Proprio per dar sfogo a questi sentimenti e mostrare il mondo interiore dei nostri ospiti nasce questo concorso di pittura.
Il tema suggerito per gli artisti dell’edizione 2019 è la città, luogo spesso fonte di ansie, paure e smarrimenti.
Capita che per le vie di una metropoli la persona sperimenta la solitudini e la rabbia, sentimenti che possono sfociare in comportamenti malsani oppure in psicopatologie anche gravi.
La premiazione del concorso si terrà il 16 Aprile alle ore 17.00 presso la sala Convegni di Colle Cesarano.

Tutti i quadri verranno esposti nella galleria d’arte della struttura e ai primi tre classificati verrà rilasciato un certificato che attesterà la loro creatività.

Martedì 15 gennaio alle ore 20.00, presso la Struttura di Colle Cesarano, si terrà la presentazione del libro:

“THE NEUROBIOLOGY-PSYCHOTHERAPY-PHARMACOLOGY INTERVENTION TRIANGLE”

The need for common sense in 21st century mental health.

La pubblicazione ha lo scopo di proseguire il dibattito tra i 3 grandi aspetti della pratica clinica:

– psicoterapia (con le sue implicazioni psicologiche e fenomenologiche),

– neurobiologia

– psicofarmacologia

Questi 3 grandi rami trovano una applicazione clinica in quella che gli autori chiamano “Intervento Triangolare” : interazione circolare dove sono coinvolti processi biologici, psicoterapeutici e sociali con lo scopo di integrare i trattamenti farmacologici con una psichiatria centrata sulla persona.

Concentrato su una visione interdisciplinare e inclusiva rispetto alle problematiche e agli approcci del benessere psichico questa pubblicazione risulta essere utile per le varie figure di operatori: studenti, clinici, ricercatori nell’ambito medico, psicologico, psichiatrico, filosofico.

Alla presentazione interverranno:

– dr.ssa VALERIA BIZZARRI, curatrice del volume, PhD, ricercatrice presso l’Università di Heidelberg.

– Prof. GIANLUIGI CONTE, psichiatra, Policlinico Gemelli, Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Roma;

– dr. GIULIO CASELLI ARMATA, autore nel volume, psichiatra, analista AIPA, Associazione Italiana Psicologia Analitica, Struttura Residenziale Psichiatrica Colle Cesarano;

– dr. Andrea Auletta, PhD, psicologo psicoterapeuta, Struttura Residenziale Psichiatrica Colle Cesarano.

Seguirà rinfresco.

Poter esprimere la gioia del Natale con il canto e con la musica potrebbe sembrare qualcosa di semplice, di “normale” che molti ragazzi fanno esibendosi con le tradizionali recite di Natale che in questi giorni inizieranno a riempire i calendari di genitori, nonni e parenti.
Ma “cantare il Natale” non è qualcosa di semplice, “normale” e tanto meno tradizionale per tantissimi ragazzi che soffrono di malattie come la schizofrenia, la psicosi, disturbi dell’umore, disturbi di personalità…
Per loro il Natale spesso non porta magia, emozioni, calore…
Per loro spesso significa ricordarsi di non avere una famiglia, sentirsi soli e persi nella propria malattia.
Vogliamo allora parlarvi di una bella iniziativa perché possa portare speranza e calore al Natale di tutte le persone che combattono quotidianamente con problemi di salute mentale.
Si tratta di un gruppo di giovani, ospiti di Colle Cesarano (Villa Adriana, in provincia di Roma che venerdì prossimo (14 dicembre alle ore 16.00  a Colle Cesarano, in via Maremmana inferiore, 102 – Villa Adriana) si esibiranno nel concerto “Natale in Coro” .
Lo spettacolo fa parte del progetto “Emozioni in musica” che i pazienti seguono ormai da mesi, sotto la guida del dott. Moreno Marchiafava, psichiatra, nonché musicista per passione.
Con il canto, o anche solo l’ascolto, di canzoni o suoni, i pazienti di Colle Cesarano sono riusciti a “sentire” le proprie emozioni… gioia, dolore, allegria, tristezza… Cosa estremamente importante per chi soffre di patologie psichiatriche, poiché spesso ha difficoltà a riconoscere gli stati emotivi interni.
“Il Natale è un’occasione per riproporre un’esibizione del gruppo di musicoterapia, dopo un primo concerto che avevamo organizzato a luglio. Abbiamo una scaletta di brani natalizi e i ragazzi canteranno dal vivo accompagnati da due musicisti alla chitarra. Dopo l’evento di luglio, gli ospiti hanno preso parte all’iniziativa con molto entusiasmo e stanno facendo gruppo per preparare dei brani che presentano molte insidie e sperano di coinvolgere anche il pubblico in sala – Commenta il dott. Marchiafava – Un traguardo importante per chi si sta impegnando a superare le proprie difficoltà e i propri limiti o cerca con tutte le forze di recuperare il tempo perduto, trovando in questo evento l’occasione per dimostrarlo” conclude lo psichiatra.
Al termine dell’esibizione, ad ingresso libero, ci sarà la possibilità di visitare il pittoresco Meratino di Natale allestito sempre dagli ospiti di Colle Cesarano dove verranno esposti oggetti artigianali, realizzati durante il progetto “Essere in Azione”.

Concluderà la giornata un brindisi!

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Inclusione sociale, lavorativa e familiare per le persone con disabilità mentale. E’ l’appello che lancia Colle Cesarano, in occasione della Giornata Internazionale delle persone disabili che si celebra il 3 dicembre di ogni anno.
La lotta allo stigma e la riabilitazione sociale sono obiettivi che quotidianamente si pone la nostra equipe sanitaria.“Se si parla di inclusione (per un individuo affetto da patologie psichiatriche) vanno considerati più livelli – interviene Valentina Camaiani, tecnico di riabilitazione psichiatrica di Colle Cesarano – Possiamo parlare per esempio di inclusione lavorativa. Ad oggi, la percentuale di persone con disabilità  potenzialmente  in grado di lavorare, ma di fatto esclusa dal mondo del lavoro, è rimasta elevatissima spiega – le modalità di intervento per favorire l’inserimento lavorativo dei disabili psichici possono essere distinte in due modalità d’approccio: la prima che vede il disabile come un “paziente” che ha bisogno di essere “protetto”, con una preparazione lenta e graduale, un inserimento in contesti agevolati (ad esempio nelle cooperative sociali) per arrivare eventualmente a una successiva transizione nel mercato competitivo – spiega l’esperta – La seconda modalità di intervento guarda al disabile come “lavoratore”: da qui l’idea della ricerca quasi immediata di occasioni lavorative nel mercato del lavoro competitivo, con l’affiancamento di un job coach per supportare il lavoratore e il datore di lavoro, (approccio noto come Supported Employment). Riveste poi particolare importanza il Collocamento Mirato ossia l’insieme degli strumenti che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi di lavoro e di relazione come previsto dalla legge n. 68 del 1999, Norme per il diritto al lavoro dei disabili” conclude  la dottoressa Camaiani.
“Per quanto riguarda l’inclusione sociale, invece, lo scopo prioritario delle azioni da intraprendere è la rigenerazione dei legami tra il cittadino e la persona affetta da disabilità, il quartiere, le realtà associative, o anche lo stesso condominio, i commercianti del quartiere, e tutto ciò che ai nostri occhi risulta così normale da essere quasi trasparente – spiega Marianna Dosa, tecnico di riabilitazione psichiatrica di Colle Cesarano – Ma la cosa più importante, è la possibilità, attraverso un semplice percorso, di permettere al cittadino con disabilità di esercitare un ruolo sociale e di viverlo appieno in tutte le sue sfumature. Oggi stiamo assistendo ad un cambiamento della visione da parte del cittadino nei confronti del paziente psichiatrico, diversa da quella finora abituati a vedere: finalmente il paziente sperimenta la novità di essere riconosciuto in strada o al bar, in chiesa, non solo per le proprie difficoltà ma soprattutto per il suo contributo sociale  realmente unico ed inimitabile- precisa l’esperta.
Sempre per quanto riguarda l’inclusione si può parlare, infine, di inclusione familiare, ovvero di  interventi volti alle famiglie di soggetti con disabilità mentale, per favorire un ri/avvicinamento del soggetto affetto da disabilità; particolare importanza riveste la psicoeducazione familiare, che mira ad interventi specifici su ogni componente della famiglia, con lo scopo di ridurre ed aiutare la famiglia a gestire il carico emotivo legato al familiare malato: un fratello, un genitore, il vicino di casa, devono rimanere tali, non devono diventare l’Infermiere, lo Psicologo o Psichiatra agli occhi del malato. Inoltre la conoscenza e l’informazione riguardante il disturbo del soggetto e i possibili trattamenti da parte dei familiari, favoriscono un approccio al problema che sia di aiuto e non ilsubire la malattia”. Conclude la dottoressa Dosa.

“Forse un giorno, tutti noi riusciremo a guardare il malato come una persona che ha bisogno di aiuto e cure e non come una persona strana e pericolosa – concludono  le due esperte di Colle Cesarano – Ci auspichiamo che le Strutture Psichiatriche vengano considerate come delleistituzioni nella mente, come  oggetti culturali in grado di riprodursi in forme nuove nelle pratiche, negli spazi, negli atteggiamenti con cui ancora oggi la collettività tende a difendersi dalle ansie sociali suscitate dalla follia.”

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La violenza che migliaia di donne subiscono quotidianamente non è solo fisica.
Esiste anche la VIOLENZA PSICOLOGICA che spesso, troppo spesso, le donne vivono all’interno della coppia.
Una violenza silente, meno visibile agli occhi esterni e, per questo, spesso sottovalutata.
Per questo ve ne vogliamo parlare, portandovi alcuni esempi ai quali forse non avete mai pensato.
SVALUTAZIONE CONTINUA
La donna viene criticata per ogni singola cosa… Per come si veste, per le opinioni che esprime, per come gestisce il denaro, per le decisioni che prende, per come si comporta con i figli, per il lavoro…
Tutto ciò la fa sentire insicura e sempre inadeguata.
IL SILENZIO
Un modo subdolo per evitare ogni tipo di scambio verbale con la donna, dal semplice buongiorno al ‘passami il sale’.
Questo modo meschino fa sentire in colpa la donna provocando ansia, disagio e insicurezza.
LA GELOSIA PATOLOGICA
L’uomo crede di poter esercitare dominio e possesso nei confronti della donna e la sua gelosia si trasforma in ossessione.
Questo tipo di ossessione può nei casi più gravi sfociare in stalking e addirittura, tragicamente, in omicidio.
IL GIOCO DELLA VITTIMA
Per l’uomo la donna diventa l’unica colpevole e responsabile di tutto ciò che non funziona nella coppia.
Ciò provocare ansia, depressione e insicurezza.
Questo gioco orribile può, in casi estremi, portare anche al suicidio.
Parlare di abusi fisici e psicologici può aiutare a cogliere i segnali di allarme di chi ci sta vicino…
Tantissime donne chiuse nella loro solitudine soffrono pensando che quello che stanno subendo è normale.
#NONENORMACHESIANORMALE
Esistono i centri antiviolenza.
Cercate quello più vicino a voi e rompete il silenzio.

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Considerare il cibo al di là della sua funzione nutritiva ma, nella sua preparazione, viverlo come un modo per ritrovare se stessi e relazionarsi agli altri recuperando fiducia e istinto alla socialità.
Questo lo scopo della nuova attività riabilitativa proposta agli ospiti della Struttura Residenziale Socio Riabilitativa di Colle Cesarano.
Si tratta di un workshop di cucina presso l’Agriturismo Colle Paciocco di Tivoli che i pazienti di Colle Cesarano seguiranno una volta al mese, a partire dal 30 Novembre prossimo. “Come molti studi hanno nel tempo affermato, in determinate situazioni cliniche come ad esempio la schizofrenia, anche la sfera emotiva risulta compromessa ed in questo, il cimentarsi in un laboratorio esperienziale come quello della cucina, può valorizzare tutte quelle emozioni, quei ricordi e quei sogni che trovano nei cinque sensi la piena possibilità di continuare ad esistere – spiega la dottoressa Romina Mazzei, Tecnico di Psicologia di Colle Cesarano e ideatrice del progetto-attraverso quest’attività, infatti, l’ospite può lavorare sul corpo e sulla mente, affinando la percezione di sé e la gestione dei rapporti interpersonali. Ciò che si intende proporre tra le varie attività socio-riabilitative di Colle Cesarano, è uno spazio in cui gli ospiti delle nostre comunità, stimolati e sotto la guida degli operatori, possano implementare quelle competenze pratiche e manuali che implementano il benessere psicologico” prosegue la dottoressa. “Al fine di incidere positivamente sulle capacità relazionali e sulle abilità personali di adattamento alle situazioni e all’ambiente di vita, un’attività come quella del laboratorio di cucina in un contesto esterno alla propria struttura, può dare l’opportunità di coltivare interessi personali e acquisire nuove abilità attraverso l’esecuzione condivisa con altre persone di un’attività stimolante e utile al percorso terapeutico in atto – aggiunge la dottoressa Sabrina Monaco, tecnico di psicologia di Colle Cesarano e referente del progetto – nel caso dei nostri ospiti, però, risulta impossibile non prendere in considerazione il fatto che per molti di loro, una precisa sintomatologia clinica rende la coordinazione manuale spesso caratterizzata da una serie di difficoltà. Lo scopo dell’attività non consiste in un netto cambiamento della condizione clinica, quanto piuttosto da una riabilitazione sociale che miri al raggiungimento di un equilibrio il più possibile funzionale all’integrazione della persona.” conclude l’esperta.
L’attività si svolgerà una volta al mese presso l’agriturismo “Colle Paciocco” di Tivoli (in via Empolitana, 238). Lo staff dell’agriturismo seguirà gli ospiti partecipanti al laboratorio attraverso un costante affiancamento insegnando tecniche funzionali alla preparazione di un piatto scelto come “tema principale” della giornata, dalla preparazione dell’ambiente, degli ingredienti, alla lavorazione e alla cottura. Gli operatori di Colle Cesarano coadiuveranno lo staff dell’agriturismo agevolando la comunicazione e monitorando l’adeguata collaborazione degli ospiti i quali seguiranno l’intero processo di elaborazione del piatto che consumeranno poi durante il pranzo.

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Sensibilizzare i pazienti alla cura e al mantenimento degli spazi esterni comuni della struttura dove vivono; favorire lo sviluppo della fiducia in sé e nelle proprie capacità; stimolare il recupero di abilità sociali e relazionali residuali; favorire il senso di appartenenza al gruppo e alla comunità intesa come struttura abitativa.
Questi gli obiettivi del nuovo progetto riabilitativo dedicato alla cura degli spazi esterni, proposto agli ospiti di Colle Cesarano.
“L’attività viene svolta cinque volte a settimana (dal lunedì al venerdì) per circa un’ora al giorno, la mattina – spiegano Valentina Camaiani e Marianna Dosa, tecnici della riabilitazione psichiatrica che seguono gli ospiti nel progetto- gli ospiti si ritrovano negli spazi esterni della struttura dove gli ospiti danno sfogo all’espressione della propria creatività tramite la scelta di piantine e materiale da utilizzare al fine di rendere piacevole la permanenza negli spazi esterni.” – specificano.
“Inoltre, in questo modo gli ospiti contribuiscono al mantenimento della pulizia delle aree verdi: un modo per responsabilizzare nei confronti degli altri e per sviluppare il senso civico. In ultimo gli ospiti hanno così l’occasione di potenziare le competenze personali e stimolare l’utilizzo di capacità manuali, concludono le esperte.

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